Giocattolaio senz’etica

2005-05-31

Questo è periodo di riflessioni per me. Sarà il fatto di aver cominciato la tesi e finito le lezioni, chissà. Mi sto interrogando su chi sono e cosa faccio, di come mi rapporto col mondo. Sono un giovane con tanti sogni e una voglia disperata di andarsene in giro per il mondo, per vederlo e -forse- capirlo. E tra i tanti sogni, quello di un mondo libero. Da cosa? Dalla guerra, dalle frontiere, dalle discriminazioni e dalle occlusioni mentali. Mi piacerebbe anche un mondo in cui tutti hanno la facoltà di vivere secondo i loro desideri. Abbassiamo il tiro: "di vivere." è molto più realistico. Sono un ingegnere informatico, almeno sulla carta. E in quanto tale sono capace di costruire sistemi software e hardware. Applicazioni per calcolatore e per l'interazione tra calcolatori. I calcolatori servono a aiutare l'uomo in compiti monotoni e ripetitivi, _forse_ anche a far circolare la conoscenza.

Ma per quegli esseri umani che non sanno leggere, che non hanno a disposizione l'energia elettrica e per cui l'agricoltura è l'unica conoscenza quanto conta un calcolatore?

Voglio essere cinico: potrei anche chiudere un occhio a proposito delle condizioni di un sottoinsieme sufficientemente ristretto della popolazione umana. Secondo la nostra avanzata cultura occidentale, questa sembra la prassi comune. Ma secondo voi, qual è il sottoinsieme con la minore cardinalità? Quello delle popolazioni sviluppate e con la facoltà di usare un computer, o quello delle persone senza neppure il cibo per oggi?