2005-06-17
Sono a casa. Seduto sul mio letto, ad ascoltare un po' di musica. Intanto rifletto sul mio sogno di sempre, viaggiare. Questo è un periodo fecondo: tutti parlano di viaggi, complice il bel tempo e la voglia di stare un po' via da casa. I viaggi sono semplicemente una espressione dei nostri desideri, e da sempre la metafora del cambiamento (interiore ed esteriore). E' per questo che probabilmente mi piace immaginare una nuova esperienza di vita lontano da qui, per un periodo più o meno breve. Non credo di essere stufo di ciò che vedo e di chi mi circonda.. anzi desiderei portare con me tutte le persone care. Vorrei partire per conoscere nuove persone, nuovi stili di vita. Per trovare, se esistono, le risposte alle domande che mi pongo. Per capire questo mondo, rendermi conto delle condizioni degli uomini (e delle donne) in paesi diversi dall'Italia, fuori dall'Europa così gelosa* dei propri abitanti. Per capire che sono un uomo e non un titolo (di studio). Per individuare le cause dei nostri problemi e eventualmente una soluzione. Ok, sto esagerando.. torniamo coi piedi per terra. Cara Europa, mi spiace non aver visto la tua interezza, e neppure una parte della tua parte migliore. Rimarrò sempre un abitante del vecchio continente, ma ora il bisogno che sento è quello di vedere qualcosa di nuovo. Cominciando dalle cose semplici.. andando via di qui!
* già, gelosa. Se non lo fosse, perchè dovrebbe chiudere le frontiere agli extracomunitari? perchè dovrebbe dare risalto solo alle notizie che riguardano i nostri partner commerciali e non agli altri paesi del mondo? ma d'altronde tutti i paesi del mondo si comportano così. ma allora da dove nasce questa necessità?