Il mio bar preferito

2005-09-27

è il primo pomeriggio. mi sono svegliato poco fa in spiaggia, con la marea che cresceva in fretta, la sabbia bianca fine che copriva tutto e il vento che sferzava i capelli, ormai così lunghi! adesso cammino con in mano il mio zaino, a piedi nudi sulla sabbia umida. le lenti danno un po' di fastidio, non sono abituato a tenerle mentre dormo. a fianco a me c'è Lei, e questo mi basta. poco più tardi salgo in macchina mentre scherzo sul signore che inseguiva il cane, giù in spiaggia. il faro attira lo sguardo, ma anche la macchina che arriva adesso ha qualcosa di particolare: ha la targa di Torino! ci mettiamo in viaggio, la meta in realtà non c'è. la scopriamo poco dopo, entrando in paese. il centro del borgo è nel mezzo di una grande baia.. noi siamo quasi ad una estremità, poco distanti dal faro che tuttavia non si vede. parcheggiamo l'auto sul limitare della spiaggia: c'è un notevole dislivello tra la strada ed il mare, e anche con la marea che sale la sabbia non viene coperta del tutto vicino al terrapieno. è sempre impressionante vedere quanto cambino i paesaggi con il cambiare del livello del mare. alle nostre spalle c'è un bar: ci sono tre tavolini, e ad uno sono sedute tre persone. Parlano animatamente. le sedie ed i tavolini sono sull'asfalto della strada. In quel punto la strada si allarga notevolmente prima di una strettoia tra due case. ci sediamo al tavolo e ci gustiamo il paesaggio. manca proprio un caffè per svegliarsi del tutto. l'insegna del locale è una mano di vernice blu sul muro bianco, ma ormai avrebbe bisogno di una rinfrescata. gli stipiti della porta hanno bisogno di un po' di vernice pure loro, e stonano con i tavolini. questi invece sono di metallo luccicante, seppure ricoperti da uno strato di salsedine. all'improvviso arriva una avventrice. la sua guida è spericolata a bordo della renault super10 rossa che la porta. apre la porta in modo indelicato e scende mettendo avanti a sè la sua borsa. ha i piedi nudi, i pantaloni hanno i risvolti su. arriva dai nostri vicini di tavolino, e saluta dando due bacini a tutti. adesso noto i piedi degli altri clienti, sono nudi. qualcuno ci addita, siamo un evento. stranieri qui non se ne vedevano da un po'. di anni. il caffè arriva. il barista si ferma a scambiare qualche parola con gli altri clienti. parlano in dialetto, sono felici e sorridenti. lo siamo anche noi. Spiaggia bianca, vicino al bar