Il sogno di un bambino

2005-10-06

Voglio parlare di un mio vecchio sogno. Andavo alle medie, in quei tempi.. Desideravo a tutti i costi di diventare uno scienziato, come il caro vecchio Albert. Proprio lui, per la sua eccentricità, per la semplicità della sua formula più famosa, per la sua celebre frase a proposito delle guerre∞.. Lo desideravo anche perchè volevo che tutto fosse chiaro, e si potesse finalmente sapere se nell'universo ci sono altre forme di vita, usare nuove fonti di energia (pulita) e magari anche creare qualche tunnel spazio-temporale che mi/ci portasse nei luoghi più reconditi dell'universo*. A distanza di tanti anni, mi rendo conto di quanto fossi piccolo e di quanto mi affascinasse l'incognito. Al punto che oggi ancora lo adoro, e senza di lui non potrei mai rimanere. Il non-sapere rimane un punto fermo, qualunque siano le credenze scientifiche del tempo in cui viviamo. Di questo mi rallegro, perchè i confini della razionalità delimitano un terreno ormai sterile per la nostra fantasia. L'unica cosa che temo è il cosiddetto avanzare delle conoscenze dell'uomo. Sembra che progrediamo in ogni campo dello scibile, producendo sempre nuove meraviglie tecnologiche e sempre meno incertezze. Con il lume della ragione facciamo scomparire a poco a poco le nostre paure, ma anche i nostri sogni. E una volta svanite tutte le leggende, chiariti tutti i misteri, cosa resterà all'uomo?

Goya - Il sonno della ragione genera mostri

∞la guerra dopo la successiva l'uomo la combatterà con le clave. *e cosa vi aspettavate da un bambino?