Silenzio.

2006-05-23

Silenzio, rotto da qualche auto che passa sotto la mia finestra. Se sto attento sento la TV del vicino che emana le sue onde musicali.

La luce è stantìa, ferma. A poco a poco se ne va, con la lenta certezza del tempo che scorre. Poco più di un'ora fa si stavano addensando nuvole, sopra la nostra testa. Nuvole scure, cariche di acqua e di elettricità. Tutto intorno, le nuvole cambiavano forma o la perdevano del tutto, sciogliendosi verso terra. Da disegni ben definiti sui toni del grigio e del blu a sciami che scompaiono mano a mano.

Un po' come le nuvole di adesso, macchie scolorite su un lenzuolo bianco latte. Laggiù in fondo, il cielo diventa più blu, quel colore che amo così tanto. Ma non è cielo, è solo un altro lembo di nuvola.

E così, mi metto a guardare dentro di me e scopro un po' di cose..

Innanzitutto, sono fotopatico. Questi giorni mi riempiono di tristezza, perchè come le nuvole non hanno contorni ben definiti, e soprattutto si muovono su di me senza lasciare traccia (se non le rughe).

Poi, mi sento impotente. Per l'impossibilità di fare qualcosa del mio futuro, ma anche perchè posso essere poco utile a coloro che amo/a cui voglio bene/sono miei amici. Gran brutta bestia, la disoccupazione. Soprattutto quando si hanno tremiladuecento sogni tutti in fila, che vogliono essere realizzati.

Inoltre, quando sono così, non riesco a comunicare. Non con le parole, intendo. Forse con quelle scritte, un po' di più, ma solo perchè me le leggo io. Mi rincresce non riuscire a capire cosa serve agli altri e cosa si vorrebbero sentire dire. Credo anche di dare di me un'impressione un po' sbagliata (di disinteresse verso gli altri). E invece davvero vorrei non lasciarmi prendere dalle cose da fare, o perlomeno farle tutte ed avere ancora un sacco di tempo per gli altri. Ma non ci riesco, e così cerco di destinare il poco tempo che mi rimane sulle poche persone che ho a contatto. Non nascondo a nessuno che ad esempio mi piacerebbe risentire Valerio, di Roma. O che mi piacerebbe passare più tempo con certe compagnie. (per mantenere l'anonimato e permettere a tutti di identificarsi: G., E., A., S., J., M., E., C., M., G., S.)

Ma più di tutto, mi piacerebbe tanto avere casa a Torino, mia.