2006-08-10
Dopo che qualche giorno fa ho parlato di qualcosa di molto serio, oggi ho intenzione di dedicarmi a qualcosa di molto più frivolo.
C'è un non so che di nomade nella mia anima, che mi spinge a leggere racconti di viaggio, a muovermi e a cercare sempre qualcosa di nuovo e stimolante. Questa volta ci sono riuscito stando fermo in ufficio: un racconto a puntate pubblicato da La Repubblica.
Questo "esperimento", come mi permetto di chiamarlo, è semplicemente delizioso. Racconda del nostro paese, e degli angoli più segreti della penisola. Si tratta del racconto di un viaggio, come ho detto. I dati statistici al suo riguardo sono tanto precisi quanto sbeffeggianti.
Il racconto si svolge giorno per giorno, accompagnando lo scrittore ed il lettore attraverso le scoperte del viaggio. Mi permetto di dire che l'Italia raccontata racchiude tanti piccoli tesori.. E questi tesori sono costituiti dai monumenti e dai luoghi, ma soprattutto dalle persone incontrate nel viaggio e dagli aneddoti di un tempo passato.
Quello che emerge dal racconto è anche a mio avviso, un segnale preoccupante. Gli italiani hanno deciso di abbandonare questi luoghi, questi tesori, al loro destino (solitario). Insomma, a quanto sembra una spiaggia di Rimini (o Gallipoli, o di Borghetto SS) vale molto più di altre decine di migliaia di luoghi del nostro paese.
Che tristezza.